In punta di piedi per non essere sentiti, il respiro immobile, l’occhio attento a sbirciare da un piccolo buco nel muro..ecco come ci sentiamo guardando alcune immagini del nuovo progetto vintage: acid.

Voyeurs, al tempo stesso spavaldi e vergognosi..perchè si sa: l’occhio non vorrebbe mai guardare..

eppure si sofferma su un dettaglio, una piega innaturale sul bordo dei calzoni bianchi, quasi una ruga a raccontare una storia su di un volto; e ancora una calzatura già notata altrove che ci ricorda di un pomeriggio d’estate..

non ci sono solo persone davanti a noi ma abiti che raccontano a loro volta storie.  Allegre, tristi, lontane o vicine ma..vere!

Questa è l’idea da cui sono partiti due ragazzi bresciani : Veronica e Paolo che solo pochi mesi fa hanno dato il via al progetto di vintage clothing: acid.

Anche se la tendenza a riportare nella moda ma soprattutto nel quotidiano, i guardaroba di qualche anno fa è in rapido crescendo, è interessante il modo in cui questo gruppo sceglie di raccontarsi e di avviare il proprio progetto.

I capi d’abbigliamento proposti sono volontariamente scelti tra quelli non brandizzati ma presentati con ugual cura nel dettaglio per raccontare un’esperienza che è inscritta nelle cuciture, nelle asole dei bottoni.

La vendita avviene al momento on line:  attraverso alcuni social, nelle fiere o nei principali market milanesi che  stanno contribuendo a riportare in auge un nuovo vecchio modo di acquistare.

Oltre le vetrine dei negozi del centro, oltre il caos delle vendite dei vestiti a kilo, i mercati, sempre più numerosi, ridanno valore agli abiti del passato e alle storie che ancora sanno raccontare.

Nelle prossime domeniche, se scegliete di passare da quelle parti, potreste riconoscere Paolo e Veronica pronti a raccontarvi la storia di nuovi capi unici, magari con il sottofondo di quella musica su cui vostra nonna non riusciva mai a rifiutare un ballo.

acid. - whynotmag    acid. - whynotmag

Scritto da Alessia Casteni