BREKKA nasce con l’idea, alla quale è sempre rimasta fedele, di produrre e distribuire accessori per l’outdoor innovativi, dal design alla funzione in se, con la voglia di dettare nuove tendenze, dapprima nello sport per poi, ad oggi, nella moda.

Tra hamburger e patatine fritte è stato piacevole e divertente fare due chiacchiere insieme agli ideatori del brand, leggete questa intervista e scoprirete qualche aneddoto interessante sull’azienda ed il suo futuro.

 

– Raccontateci qualcosa di voi, come nasce Brekka e a cosa si ispira. 

Brekka è un’azienda milanese nata nel 1988 in primis come produzione di accessori. Il nome deriva dalla fusione dei cognomi dei due fondatori – Andrea Bressi e Claudio Cannilla. Da studenti universitari avevamo in mente di produrre la plurivenduta Amaka Ski… è stata un’idea davvero innovativa! Da qui la storia di Brekka nell’accessorio, dove per l’appunto diventa brand leader con novecento punti vendita, specializzandosi poi anche nell’abbigliamento che consideriamo “l’accessorio dell’accessorio”. Se nell’accessorio siamo innovativi, nell’abbigliamento cerchiamo di essere commerciali.

 

– In questo momento vi sentite più vicino al mondo dello sport o a quello della moda?

E’ un confine che non esiste quasi più, soprattutto nei punti vendita. Il negozio specializzato nello sport si è evoluto, e noi abbiamo seguito un po’ quella che è stata la tendenza del mercato, di non fare solo delle fibre tecniche ma di creare una storia intorno all’accessorio. Non me la sento di dire se siamo più fashion o più sport… probabilmente la nostra evoluzione ci ha portato ad esser più vicini alla moda. Nonostante la presenza in punti vendita sportivi, i nostri prodotti Made in Italy ci portano in realtà un po’ più sfiziosette.

 

– Negli ultimi anni son tornate di moda stampe e pattern. Cosa ne pensate di questo trend? Il calzino o bianco risulta noioso?

Hai ragione, com’è vero nell’abbigliamento. Nell’outwear troviamo fodere interne con pattern colorati e viceversa. La vera differenza dal passato sta appunto nel gioco di colori. Quindi ti dico si, il pattern sta diventando importante fino ad arrivare all’accessorio… come nel nostro caso, dove utilizziamo tanto il double-face.

 

– Parliamo di accessori. Qual’è quello che non può mancare nella vostra valigia?

Sicuramente il must di Brekka: beanie classico unisex con risvolto. Non può assolutamente mancare!

 

– Visto che avete deciso di presentare la vostra nuova collezione in questa location, descriveteci ingrediente per ingrediente il vostro hamburger ideale:

Ci deve essere la carne chianina, i pomodori pachino e poi, per diversificare, non ci metterei il classico cheddar ma il Parmigiano Reggiano, insomma un hamburger del tutto Made in Italy, proprio come noi.

BREKKA BURGER WHYNOTMAG

 

 

 

– Quale canzone ha accompagnato la vostra adolescenza?

Se devo parlare della nostra adolescenza e quella di Brekka ti dico gli AC/DC… spaccano ancora di brutto!

 

– A quale proposta azzardata rispondereste WHYNOT?

Noi stiamo esplorando paesi nuovi, stiamo crescendo parecchio all’estero. Però mi piacerebbe scoprire l’Est Europa, quindi se ci dovesse essere una fiera in quella precisa zona che non conosciamo, se ce la proponessero diremmo sicuramente WHYNOT?, è un’opportunità che non ci si potrebbe far scappare.

 

 

 

Intervista di Gregorio Perrucci e Federica Sciancalepore.

Illustrazione di Giulia Aurora Dentamaro