HOMETALK nasce con la consapevolezza, il riscatto e il sorriso di chi, come noi, è in casa, tra smart working, gare di cucina e tanta voglia di tornare ad abbracciarsi.

Ecco il sesto episodio con SGAMO!

L’Air Max 95 è Elisabetta Canalis. Voglio introdurre Sgamo con l’aneddoto più divertente della nostra chiacchierata. Io sul divano, lui in macchina di ritorno verso Bari, sua città di origine. Se sei di Milano ed esci un minimo, purtroppo conosci Alessandro e probabilmente ha già fatto da colonna sonora al tuo sobrio e colorato weekend. Ma per i più lontani dalla movida Milanese, spendo altre tre righe. Capelli lunghi, barba e, se non fosse per un marcato accento barese, sembrerebbe quasi che io stia descrivendo il cosplay di Moscardelli. Ma Alessandro non gioca a calcio, lui fa ballare la gente.

Un talk dal sapore speciale tra musica, musica e mus… no, c’è altro.

Progetto senza titolo-26

Ciao Ale, come stai? Io lo so bene, ci sentiamo spesso e sei il mio plug di meme su Whatsapp. Ma raccontaci di più, come stai affrontando questo periodo? La tua giornata tipo.

Ciao Francesco, è un po’ che non ti sento (ride e lo farà spesso ndr). Questi due mesi sono stati uno stop del quale probabilmente necessitavo senza saperlo: sono passato inavvertitamente da essere al centro di una routine pazzesca a dover isolarmi con musica e computer. Non nego di aver subito uno shock iniziale, ma dopo ho deciso di rimboccarmi le maniche e mi sono dato da fare. Ho avuto la fortuna di poter approfondire i contatti con alcune emittenti radio, improvvisandomi intrattenitore di alcuni show durante la loro programmazione giornaliera. Bell’esperienza! Da quel momento la mia routine è diventata una costante: ricerca di musica, registrazione di podcast e, ovviamente, senza farmi mancare cibo spazzatura e serie tv.

Dai club più frequentati di tutta Italia alle dirette IG nel giardino di casa, con i vicini curiosi e lamentosi che fanno da sfondo. Quanto pesa stare lontano dal calore del pubblico? 

È una bella botta. Fare tanti eventi significa stare costantemente a contatto con tante persone. Questo contatto si trasforma in energia che alimenta la mia creatività e voglia di fare quindi sì, pesa veramente tanto. Stare a casa, per quanto mi permetta di dedicarmi alla musica senza altre distrazioni, non mi trasmette le stesse emozioni di quando suono nei club. Si possono indubbiamente creare belle connessioni su internet, ma credo che queste siano un pò forzate dagli schermi dietro i quali si manifestano. Mi manca un sacco il contatto col pubblico e l’euforia delle feste.

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Sembra che tu viva a Milano da tanti anni ma in realtà sei qui da soli 3. Quanto ti senti legato a questa città?

Sono arrivato a Ottobre 2017 ma ho trovato casa solo a Marzo 2018. Milano per me è una grandissima vetrina che da la possibilità ogni giorno di metterti in gioco cercando di essere la migliore versione di te stesso. È molto stimolante. Dal punto di vista umano, essere sempre in vetrina anche se non sei un cazzo di nessuno (e devi scrivere così eh)mi sollecita Ale – a volte porta a diventare una pedina di un gioco strano e poco sano, quasi simile ad un Truman Show. Per questo la odio, la amo come tutti e allo stesso tempo la ringrazio per quello che ha significato nel mio percorso, sia come persona che come artista. Spero non sia solo un punto di arrivo.

In attesa di poter tornare on board, insieme a Solero, Ketama, Milangeles e tanti altri, avete dato voce (e musica) ad un progetto digitale con Havana. Come valuti quest’esperienza? Sul concreto, credi che in qualche modo possa emozionare chi vi ascolta?

I ragazzi di Havana sono stati dei grandi: in un periodo grigio mi hanno coinvolto attivamente in un gran bel progetto, consentendomi di riprendere energie delle quali necessitavo da un po’. D’atro canto, non credo che Zoom sia la piattaforma più adatta per vivere questo tipo di esperienze. Per quanto sia stato gratificante vedere in faccia i ragazzi collegati nella mia stanza intenti ad ascoltare il mio dj set, ritengo che per continuare a seguire questa via “url” di intrattenimento sarebbe necessario ottimizzare i portali, in modo tale da rendere l’esperienza più goduriosa, GODERECCIA! (ride, ma rido più io ndr).

Tra le tue tante attività, spicca quella del Radio Tour in giro per il mondo. Sei entrato nelle orecchie di tanti ragazzi e addetti ai lavori internazionali. Quando tutto tornerà alla normalità, se dovessi scegliere tre città o club dove esibirti, quali sceglieresti? Magari hai un sogno nel cassetto.

Questo “scherzo” del radio tour potrebbe essere anche un trampolino per una possibile metamorfosi. Mai dire mai, amo tanto quello che faccio ma mi rendo conto che spesso pesa di più il mio nome o la mia presenza fisica rispetto alla dedizione e alla passione quando sono in consolle. Non va sempre bene. In ogni caso torniamo alla mia risposta: confrontarmi con dj ed emittenti europei mi sta dando la possibilità di sognare e, se dovessi pensare a delle città, ovviamente ti direi Barcellona, Londra, Amsterdam o Berlino. Voglio essere meno generico però, quindi ci penso bene e ti dico Razzmatazz a Barcellona, Paradiso ad Amsterdam, Koko a Londra. Penso siano questi i club ai quali ambisce un dj con la mia visione della musica.


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Facciamo un gioco. Hai la possibilità di creare una playlist insieme a Lil Wayne, so che sei un suo grande fan. Che tracce scegliereste?


Gli chiederei Homerun feat. Juelz Santana, canzone che ascolto ogni giorno della mia vita e, per rimanere su questo duo che apprezzo tanto, anche Prostitute Flange. Poi Bootsy Collins – I’d Rather Be With You ma anche qualcosina di Willie Hutch, avendolo campionato probabilmente si gaserebbe come me. Poi esagererei con con BOP di DaBaby dato che son della stessa città Lil Wayne. E sai cosa mettiamo altro? Nipsey Hussle – Overtime. Alla fine, nonostante la moglie vedova di Nipsey fosse la mamma del primo figlio di Lil Wayne, so che recentemente ha dimostrato amore verso la vicenda. Sul mio braccio ho tatuato sia il motto di Hussle che una copertina di Weezy. Sì, mi piacerebbe congiungerli in questo modo.

Hai una fissa, ed è quella per le Air Max 95. Ma ne hai una seconda, sei un rubacuori. Bene, se l’Air Max 95 fosse una ragazza e viceversa? Immagina, magari hai un crush della vita.

Secondo me l’Air Max 95 è Elisabetta Canalis. Questa scarpa irrompe sulla scena, in qualsiasi salsa e colorazione e lo fa da 25 anni, proprio come la Canalis. È tanta!
Come giocatrice bonus ti dico Melanie C delle Spice Girls. Non c’è donna che abbia saputo mettere le Air Max meglio di lei e merita assolutamente di essere citata


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Vorrei tornare serio per un secondo. Sgamo post Coronavirus: sarà difficile, ma l’energia non ti manca. Questa è un’esperienza che forma tutti ed è come se dovessi tornare a scegliere il tuo futuro. Sai già cosa vuoi fare da grande?

L’ideale per me sarebbe, una volta raggiunte le mie ambizioni, cercare di vivere esperienze che ho dovuto mettere da parte in questa fase della mia vita. Nel breve mi piacerebbe poter costruire una rete con i colleghi all’estero, parallelamente vivendo l’esperienza del djing in maniera più artistica e meno imprenditoriale. Nel lungo invece, se ci sarà la possibilità e se mai avrò del tempo libero, vorrei dedicarmi ai giovani del mio quartiere. Sono sicuro che ci sono tanti creativi nascosti che hanno bisogno di essere ascoltati e seguiti. Io da piccolo ero così ma non avevo tanto spazio, sarei felice di poter dare un contributo significativo.

A quale proposta azzardata risponderesti WHY NOT?

Probabilmente prendere il primo biglietto aereo e viaggiare senza sosta per tutta la vita.

IMG_2791Intervista a cura di Francesco Alberani