Il sole su Milano è una visione mistica. Dall’erbetta di Parco Sempione all’Idroscalo c’è chi fa camp out per aggiudicarsi il posto tra una tintarella e un workout.
La rapstar letteraria Kendrick Lamar con a casa due Grammy Awards come Best Rap Performance e Best Rap Song grazie a “i”  primo singolo di un disco remoto, all’ora , pubblicando poi  The Blacker The Berry  secondo singolo di un possibile disco, all’ora . spiazza praticamente tutti condividendo giorni fa dal suo profilo Twitter un link che re-indirizza su iTunes e al suo album, portando con se tre indizi nulli: artwork total black, un Untitled come titolo e sedici tracce senza nome a parte la sopracitata The Blacker The Berry .
Ma nel rap game – si sa – gli aggiornamenti vanno di minuto in minuto, quindi… “Don’t all dogs go to heaven? Don’t Gangsta’s boogie? Do owl shit stank? Lions, Tigers & Bears. But TO PIMP A BUTTERFLY. Its the American dream nigga…. ” lil Homie.” ed ecco svelato il mistero from Compton. Il camp out – ora – tocca farlo davanti al Mac, su iTunes, godendo della tracklist svelata e – come se non bastasse – di King Kunta, terzo singolo supa funk dove interpreta lo schiavo Kunta Kinte della serie tv Radici.
What else? Mi ritrovo ad aggiornare questo articolo una volta al giorno perché il nostro caro Lamar doveva uscire col disco il 23 marzo e – invece – anticipa l’uscita di To Pimp A Butterfly ad oggi, con le collaborazioni di George Clinton, Snoop Dogg, Thundercat, Bilal, Rapsody, Anna Wise, James Fauntleroy e Ronald Isley.

 

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Scritto da Gregorio Rockef