Se non avete ancora visitato il Parco dei Mostri di Bomarzo, noto ai turisti anche come Bosco Sacro, occorre infatti correre ai ripari ed adoperarsi per poterlo al più presto stornare dalla lista “cose da vedere”. Si tratta infatti di un posto mistico con una storia altrettanto intrigante che non può in alcun modo mancare all’appello dei luoghi da visitare in Italia.

Costruito nel XVI secolo (1560-1585) su disegno e realizzazione dall’architetto rinascimentale Pirro Ligorio e per volere del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, rimane indubbiamente un luogo avvolto da un alone di affascinante mistero. Infatti, nonostante i numerosi studi fatti per comprendere meglio il significato delle sculture, dei simboli e delle iscrizioni, a oggi non si è ancora mai trovata una logica ne una spiegazione ufficiale del perchè fu fatto edificare. Sembrerebbe che il Principe avesse chiesto all’architetto di progettare per lui questo parco a seguito della triste perdita della moglie Giulia Farnese, in questo modo egli avrebbe potuto essere padrone di un luogo che fornisse ristoro e sollievo, in quanto vasto spazio solitario ove ritrovare se stessi attraverso un percorso a quanto pare studiato; ma contemporaneamente chi decidesse d’inoltrarsi al suo interno aveva la possibilità di perdersi e confondersi in questo luogo magico e un po’ inquietante. Parrebbe che Vicino fosse infatti dedito allo studio della magia e dell’alchimia, il che verrebbe dimostrato dalla particolare disposizione dei soggetti e dalle iscrizioni non interpretabili e altrimenti non diversamente spiegabili. Si racconta inoltre che forse questo parco avesse anche l’esplicita funzione di accogliere i cortigiani del Principe particolarmente avvezzi a “pittoreschi” divertimenti ed a piccanti giochi di corte. Sebbene il parco non sia mai stato dimenticato nel corso dei secoli, anzi è sempre rimasto meta privilegiata di pellegrinaggio per artisti, poeti e letterati, esiste una fotografia storica che ritrae una delle sculture ospitare al suo interno simpatiche pecore pascolanti. Dunque in parte abbandonanto, riprese del tutto a vivere nel 1950, quando venne acquistato e restaurato dai coniugi Severi Bettini per essere reso un’attrazione visitabile.

Altrettanto misterioso appare il percorso dispositivo ed il significato delle opere costituite da una serie di gigantesche costruzioni e sculture grottesche che raffigurano per la maggior parte mostri mitologici scavati e ricavati da grossi blocchi di pietra peperino. Un cavallo alato, una gigante tartaruga, un drago, una sfinge, Ercole ed un orco, questi solo alcuni dei soggetti più celebri. Sono presenti inoltre alcuni edifici e costruzioni architettoniche come il Ninfeo, il Mausoleo dedicato alla moglie ove sarebbero anche sepolti i coniugi Severi Bettini, e la Casa Storta, tutti disseminati assieme con le sculture in mezzo alla rigogliosa natura, alberi e cascatelle d’acqua. Su molte compaiono curiose iscrizioni mai del tutto decifrate.

Non saprei con esattezza quale stagione consigliare per approfittare di fare una passeggiata in questo luogo carico di magia e bellezza, accompagnati possibilmente dal solo rumore del vento tra le fronde. Ma sono più che sicura che osservando un religioso e ossequioso silenzio, quasi terrificante come l’aspetto di alcuni mostri, si possano ancora facilmente udire le risatine licenziose delle cortigiane che fingevano di scappare e correvano per gioco a nascondersi dietro le enormi sculture.

 

Parco dei mostri o Sacro Bosco, Via Madonna della Valle n°101, 01020 Bomarzo (Viterbo)

Aperto ogni giorno della settimana con il seguente orario 08.30-19.00

L’ingresso è a pagamento con le seguenti tariffe: Singolo € 9.00, Bambini da 4 ad 8 anni € 7.00, Gruppi minimo 30 persone € 7.00, scuole € 5.50 (con lettera della scuola) ed una gratuità ogni 15 persone.

Per info telefonare a  0761924029  o info@parcodeimostri.com

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