Per la prima volta nella storia, l’Abbazia di Westminster è stata utilizzata come palcoscenico per la Cruise Collection ’17 di Gucci, con cui Alessandro Michele ha conquistato i cuori inglesi con un omaggio alla propria storia e cultura.

È stata dunque un’iconica casa di moda italiana a “profanare” il più sacro dei monumenti inglesi, catturando il pubblico con una collezione ispirata alla cultura imperiale.

Una classica inversione di ruoli, magari non gradita da Enrico VIII (conosciuto per essere il primo Re ad aver sfidato l’onnipotenza del Papa e del suo impero), che probabilmente si starà rivoltando nella tomba, ma fortunatamente per Sua Maesta, egli è sepolto ben lontano.

“Sono un grande fan di Elisabetta I”, dichiara Alessandro Michele. “È la prima rock star della moda. Prima di Cher e Madonna, ha inventato un nuovo modo di mostrare se stessa. Era infatti la donna più glamour e stravagante del tardo Rinascimento.

Lo show, si è decisamente concentrato sui principali segni distintivi della cultura Britannica da Sherlock Holmes alle Spice Girls.

Elementi punk come i kilt in tartan e la giacche borchiate, hanno subito un “trattamento rinascimentale” alla Alessandro Michele, senza però sembrare forzato o apparire un cliché, anzi si confondono in un sublime miscuglio fra colori accesi, animali ricamati, paillettes, intarsi di fiori sulle pellicce, volant e jeans macchiati di candeggina

Il segreto della sua diplomazia sta nel fatto che lui sa che l’estetica inglese non è di certo proprietà esclusiva della Corona, ma qualcosa a cui ispirarsi. E per questo motivo ha scelto Londra, in quanto, non è di certo una città alla moda, ma una città per la moda, dove, in qualsiasi angolo di strada, è possibile trarre ispirazione.

A modo suo, il designer italiano sta scuotendo il sistema moda con androginia ed eccentricità come Vivienne Westwood e Malcolm McLaren fecero con il loro trattamento d’urto punk-rock negli anni Settanta

Contemporaneità e passato si intrecciano dunque in questa magica collezione senza tempo, in cui Alessandro Michele dimostra come la conservazione della tradizione sia la sua firma distintiva.

Un pò come un punk che non rinuncia alla sua tazza di tè.

Foto credit: Getty Images

 

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