Definire questo designer italiano “new talent” sembra oggi quasi inappropriato se consideriamo la sua lunga gavetta e cosa ancor più evidente, il successo conclamato nelle ultime fashion week.
Stiamo parlando di Marco de Vincenzo, creativo messinese che grazie alla sua passione per gli abiti ed il disegno sartoriale, nel 2000 approda nella casa di moda Fendi. Dopo questa esperienza formativa, oggi può vantare ben quattro collezioni.
Ma si sa, il panorama commerciale italiano non è affatto semplice, ed è per questo che Marco decide di autofinanziare la sua prima collezione, rischiando e vincendo.
Se c’è una cosa che la domanda del consumatore di oggi sembra gridare forte è chiaro è che non vuole richiami al passato, ed è forse per questo che la proposta dello stilista ha avuto così successo: geometrie avantgarde in plastica, giacché oversize, pantaloni in gaucho e inaspettate tuniche asimmetriche sono solo un assaggio.
Le forme femminili sono infatti piacevolmente enfatizzate da giochi di frange interne che slanciano la donna e le danno quel non so che di superbo. Contrasti cromatici audaci, sovrapposizioni di tessuto ed infine un amore sconfinato per la materia e i minerali.
Potremmo dunque definire la sua impronta minimal ma al tempo stesso non forzatamente sensuale, mai tesa ad alterare la figura femminile bensì a strapparla da quella dolcezza romantica che sembra ormai appartenere solo al passato.

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